Wednesday
May072014
MEET THE ARTISTS
Wednesday, May 7, 2014 at 02:23PM
Pietro Reviglio/Eleonora Roaro
Instabilità, equilibrio ed Infinito
a cura di Roberto Mastroianni per la rassegna Katastrofè. La crisi e le sue forme
INCONTRO CON GLI ARTISTI Venerdì 9 maggio ore 18,00
Dal 3 maggio al 18 maggio 2014, venerdì, sabato, domenica dalle 16,00 alle 19,00
studiodieci/not for profit/citygallery/Vc
Via Galileo Ferraris 89 – 13100 Vercelli
“Instabilità, equilibrio ed Infinito. Forma, ripetizione, differenza e movimento” di Pietro Reviglio ed Eleonora Roaro è una bi-personale inserita nella rassegna Katastrofè. La crisi e le sue forme, ciclo espositivo curato da Roberto Mastroianni e prodotto da studiodieci citygallery di Vercelli, che intende indagare il nesso “crisi-trasformazione” nell'evoluzione delle forme e dei fenomeni naturali, sociali e politici.
Attraverso sette personali, quattro bi-personali e una collettiva, gli artisti selezionati saranno chiamati a confrontarsi con la “teoria delle catastrofi” di René Thom: una teoria matematico-filosofica, che spiega il mutamento e l'evolversi dei fenomeni naturali e sociali, considerati come un insieme di equilibri dinamici, che acquistano forma e stabilità attraverso cambi repentini di stato, percepiti e descrivibili come “eventi catastrofici”.
Il secondo appuntamento della rassegna propone un dialogo tra due artisti visivi che indagano la morfogenesi e le dinamiche del reale attraverso una ricerca video, fotografica ed video-installativa, che cerca di rendere ragione del rapporto tra immagine-percezione, staticità-movimento, equilibrio-instabilità, differenza-ripetizione.
La selezione di opere dei due artisti interagisce nello spazio della galleria proponendo un dialogo tra impostazioni, sperimentazioni e ricerche contrapposte, ma integrate e complementari: da una parte, la ricerca fotografica sulle meccaniche fisiche, il tempo, lo spazio e i fenomeni psico-fisici e la loro interazione con il regime dello sguardo, la percezione, le strutture narrative della coscienza e della memoria condotta da Reviglio; dall'altra, la ricerca video-installativa di Roaro, che, attraverso il recupero di forme di archeologia del cinema applicato alla produzione artistica, restituisce il mutare e divenire delle cose nella ripetizione e differenza di fenomeni sempre uguali e differenti, in modo poetico, ironico-riflessivo ed emozionale.
Pietro Reviglio, applicando un approccio scientifico all’analisi degli elementi visivi ed utilizzando la fisica come elemento utile ad impostare una figurazione quasi pittorica, esplora con approccio sperimentale il processo fisico di formazione e percezione dell’immagine, la narrativa visuale, la cinematica delle immagini, investigando la linea di confine tra il razionale e l'irrazionale, il concettuale e il fisico, il matematicamente predicibile e lo stocastico. Le trasformazioni del tempo e dello spazio, l'emergere di fenomeni di senso e della conformazione della realtà viene indagata dall'artista, dalla formazione di astrofisico, tentando di rendere ragione della relazione tra i linguaggi delle scienze dure e dell'arte. Nei lavori tratti dalla serie The Weight of Time (2010) il concetto di tempo viene legato all’intensità del campo gravitazionale e quindi al peso degli oggetti, in modo tale che le immagini diventino metafora del trascorrere del tempo come processo fisico, che porta con sé il mutamento e distrugge la memoria, e del tentativo dell'arte di fissarlo in forme definite e stabili. Nelle opere tratte dal ciclo Dark Series (2009) gli oggetti fisici all'interno delle immagini spingono l'osservatore a sperimentare percettivamente il paradigma scientifico di “osservazione-analisi-test ” creando un ponte tra la pratica artistica e quella scientifica. Mentre nelle opere tratte dalla serie Cinematography of Urban Madnes (2009-2011) l'artista indaga il rapporto razionalità-follia, attraverso una resa visiva della narrazione psichica in rapporto al contesto metropolitano contemporaneo, mettendo in luce la la natura e la forma discorsiva di una narrazione psichica che si fa distorta nel momento della crisi che precede il collasso delle strutture razionali.
Integrando i linguaggi della fotografia, della pittura, della scienza l'artista da forma ad immagini dalla figurazione post-espressionista e dall'estetica colma di influenze cinematografiche, con le quali cerca di rendere ragione del rapporto flusso-struttura, equilibrio-instabilità.
Eleonora Roaro, applicando un approccio filologico-ricostruttivo e poetico-narrativo, dà forma ad installazioni tecnologico-visuali che ripropongono elementi dell'archeologia del cinema (come gli “zootropi” o le “lanterne magiche”), al fine di articolare complesse ed armoniche poesie visuali.
Gli Zootropi sono così strappati alla storia della tecnologia e ottengono una nuova ri-funzionalizzazione artistica, capace di unire statica e cinetica delle immagini, dando forma a narrazioni visive che coniugano testualità discorsiva, immagine e movimento. Realizzate con un vinile, un giradischi vintage, una lampada e plexigas queste installazioni ripropongono il ciclo della natura e della vita nel suo ripetersi di eventi sempre diversi, ma identici nella loro logica strutturale, proponendo una riflessione a tratti cosmogonica sul processo di forma-crisi-trasformazione che presiede l'emergere degli eventi e delle forme del reale. All'insegna di una specie di “esistenzialismo tecnologico”, la Roaro dà vita ad una ricerca ed una sperimentazione sulla differenza e la ripetizione del sempre diverso e sempre identico che presiede alle logiche della natura e della vita, in cui il ripetersi ciclico delle immagini e il loop offre una versione aggiornata della ritualità con cui gli umani hanno sempre cercato di dare senso al divenire delle cose. Le Lanterne magiche e i video offrono inoltre una resa oggettuale dei meccanismi della visione, che mette in questioni i limiti del linguaggio visivo e i loro rapporti con il regime dello sguardo e l'evoluzione della tecnologia, recuperando una storia tecnologia dell'immaginazione e della percezione che unisce, poesia, magia naturale e tecnologia. La ricerca e la sperimentazione della giovane artista cerca infatti di rendere ragione delle dinamiche del reale e dell'emersione delle forme, attraverso il recupero di elementi poetici e proto-tecnologici capaci di attivare forme di visione nello spettatore di natura emotivo-spirituale, che mettono in relazione la ripetizione con elementi dell'immaginario collettivo e archetipale.
Entrambi gli artisti accettano la sfida di confrontarsi con la topologia, la dinamica e la morfogenesi del reale, investigando emersione delle forme, la loro stabilità, ripetizione, trasformazione e i loro possibili punti di rottura (le crisi), attraverso una poetica capace di rendere conto delle leggi della fisica, della cosmologia e dell'antropologia emotiva attraverso un'estetica dalle tonalità in qualche modo cinematografiche. Il rapporto tra realtà e morfogenesi viene indagato con gli strumenti della matematica e della fisica (Reviglio) o con quelli dell'immaginazione, della poesia e della storia della tecnologia della visione e dell'illusione (Roaro). In ogni modo, entrambi sono capaci di proporre un'indagine che utilizza gli strumenti della fotografia e della video-installazione, in modo da dare vita a forme complesse di narrazioni esistenziali rapprese in immagini sintetiche, siano esse statiche o in movimento.
Pietro Reviglio | Nato a Torino nel 1976, Pietro Reviglio ha esposto negli Stati Uniti, in Italia, in Giappone e nel Regno Unito. Ha studiato pittura alla Art Students League di New York con Mary Beth McKenzie e Robert Cenedella e animazione alla School of Visual Arts. Ha inoltre conseguito un Dottorato di Ricerca in Astrofisica presso la Graduate School of Arts and Sciences della Columbia Universitydi New York. Tra le mostre più recenti: CAMeC Museum (Italy), Castel dell'Ovo (Naples), Palazzo Ducale (Genova), Museo Laboratorio d'Arte Contemporanea (Rome), Palazzo Farnese (Ambasciata di Francia, Rome), la 54esima Biennale di Venezia, The Italian Academy (New York), Columbia University (New York) , il Museo d'Arte Orientale (Torino) e la Ishida Taisheisha Hall di Kyoto. Articoli sul suo lavoro sono apparsi su Flash Art, NY Arts, La Stampa, La Repubblica, America24, Yahoo News. Sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private tra cui The Sidney Mishkin Gallery Collection (City University of New York), the Italian Academy (Columbia University), Progetto Museo Arte Italiana (Castle of Rivara, Italy). Per maggiori informazioni: www.reviglio.com
Eleonora Roaro | Nata a Varese nel 1989. Studia Lettere moderne presso l’Università degli Studi di Milano e in seguito frequenta l’Istituto Europeo del Design/Visual Communication dove si specializza in Fotografia.Inizia a esporre in Italia e all’estero nel 2011. Fa parte della redazione di D’ARS – magazine of contemporary arts and cultures, su cui scrive principalmente di fotografia e cinema. Vive e lavora a Milano. Tra le mostre più recenti: Biennale di Video-fotografia di Alessandria (Italy), Fotofever (Bruxelles), Cutlog-Bourse du Commerce (Paris- France), Off (Bruxelles), Photissima (Venice-Italy), Photissima- More Words (Turin-Italy), Riccardo Costantini Contemporary (Turin-Italy), MostraMi – Spazio concept (Milan-Italy). Per maggiori informazioni: www.eleonoraroaro.com
Roberto Mastroianni | è filosofo, curatore e critico d’arte, ricercatore indipendente presso il C.I.R.Ce (Centro Interdipartimentale Ricerche sulla Comunicazione) del Dipartimento di Filosofia dell’Università degli Studi di Torino. Laureato in Filosofia Teoretica alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Torino, sotto la supervisione di Gianni Vattimo e Roberto Salizzoni, è dottore di Ricerca in Scienze e Progetto della Comunicazione, sotto la supervisione di Ugo Volli. Si occupa di Filosofia del Linguaggio, Estetica filosofica, Teoria generale della Politica, Antropologia, Semiotica, Comunicazione, Arte e Critica filosofica. Ha curato libri di teoria della politica, scritto di filosofia e arte contemporanea e curato diverse esposizioni museali in Italia ed all'esteto. Ha tenuto seminari in differenti Università Italiane e straniere. Per maggiori informazioni:www.robertomastroianni.net
Instabilità, equilibrio ed Infinito
a cura di Roberto Mastroianni per la rassegna Katastrofè. La crisi e le sue forme
INCONTRO CON GLI ARTISTI Venerdì 9 maggio ore 18,00
Dal 3 maggio al 18 maggio 2014, venerdì, sabato, domenica dalle 16,00 alle 19,00
studiodieci/not for profit/citygallery/Vc
Via Galileo Ferraris 89 – 13100 Vercelli
“Instabilità, equilibrio ed Infinito. Forma, ripetizione, differenza e movimento” di Pietro Reviglio ed Eleonora Roaro è una bi-personale inserita nella rassegna Katastrofè. La crisi e le sue forme, ciclo espositivo curato da Roberto Mastroianni e prodotto da studiodieci citygallery di Vercelli, che intende indagare il nesso “crisi-trasformazione” nell'evoluzione delle forme e dei fenomeni naturali, sociali e politici.
Attraverso sette personali, quattro bi-personali e una collettiva, gli artisti selezionati saranno chiamati a confrontarsi con la “teoria delle catastrofi” di René Thom: una teoria matematico-filosofica, che spiega il mutamento e l'evolversi dei fenomeni naturali e sociali, considerati come un insieme di equilibri dinamici, che acquistano forma e stabilità attraverso cambi repentini di stato, percepiti e descrivibili come “eventi catastrofici”.
Il secondo appuntamento della rassegna propone un dialogo tra due artisti visivi che indagano la morfogenesi e le dinamiche del reale attraverso una ricerca video, fotografica ed video-installativa, che cerca di rendere ragione del rapporto tra immagine-percezione, staticità-movimento, equilibrio-instabilità, differenza-ripetizione.
La selezione di opere dei due artisti interagisce nello spazio della galleria proponendo un dialogo tra impostazioni, sperimentazioni e ricerche contrapposte, ma integrate e complementari: da una parte, la ricerca fotografica sulle meccaniche fisiche, il tempo, lo spazio e i fenomeni psico-fisici e la loro interazione con il regime dello sguardo, la percezione, le strutture narrative della coscienza e della memoria condotta da Reviglio; dall'altra, la ricerca video-installativa di Roaro, che, attraverso il recupero di forme di archeologia del cinema applicato alla produzione artistica, restituisce il mutare e divenire delle cose nella ripetizione e differenza di fenomeni sempre uguali e differenti, in modo poetico, ironico-riflessivo ed emozionale.
Pietro Reviglio, applicando un approccio scientifico all’analisi degli elementi visivi ed utilizzando la fisica come elemento utile ad impostare una figurazione quasi pittorica, esplora con approccio sperimentale il processo fisico di formazione e percezione dell’immagine, la narrativa visuale, la cinematica delle immagini, investigando la linea di confine tra il razionale e l'irrazionale, il concettuale e il fisico, il matematicamente predicibile e lo stocastico. Le trasformazioni del tempo e dello spazio, l'emergere di fenomeni di senso e della conformazione della realtà viene indagata dall'artista, dalla formazione di astrofisico, tentando di rendere ragione della relazione tra i linguaggi delle scienze dure e dell'arte. Nei lavori tratti dalla serie The Weight of Time (2010) il concetto di tempo viene legato all’intensità del campo gravitazionale e quindi al peso degli oggetti, in modo tale che le immagini diventino metafora del trascorrere del tempo come processo fisico, che porta con sé il mutamento e distrugge la memoria, e del tentativo dell'arte di fissarlo in forme definite e stabili. Nelle opere tratte dal ciclo Dark Series (2009) gli oggetti fisici all'interno delle immagini spingono l'osservatore a sperimentare percettivamente il paradigma scientifico di “osservazione-analisi-test ” creando un ponte tra la pratica artistica e quella scientifica. Mentre nelle opere tratte dalla serie Cinematography of Urban Madnes (2009-2011) l'artista indaga il rapporto razionalità-follia, attraverso una resa visiva della narrazione psichica in rapporto al contesto metropolitano contemporaneo, mettendo in luce la la natura e la forma discorsiva di una narrazione psichica che si fa distorta nel momento della crisi che precede il collasso delle strutture razionali.
Integrando i linguaggi della fotografia, della pittura, della scienza l'artista da forma ad immagini dalla figurazione post-espressionista e dall'estetica colma di influenze cinematografiche, con le quali cerca di rendere ragione del rapporto flusso-struttura, equilibrio-instabilità.
Eleonora Roaro, applicando un approccio filologico-ricostruttivo e poetico-narrativo, dà forma ad installazioni tecnologico-visuali che ripropongono elementi dell'archeologia del cinema (come gli “zootropi” o le “lanterne magiche”), al fine di articolare complesse ed armoniche poesie visuali.
Gli Zootropi sono così strappati alla storia della tecnologia e ottengono una nuova ri-funzionalizzazione artistica, capace di unire statica e cinetica delle immagini, dando forma a narrazioni visive che coniugano testualità discorsiva, immagine e movimento. Realizzate con un vinile, un giradischi vintage, una lampada e plexigas queste installazioni ripropongono il ciclo della natura e della vita nel suo ripetersi di eventi sempre diversi, ma identici nella loro logica strutturale, proponendo una riflessione a tratti cosmogonica sul processo di forma-crisi-trasformazione che presiede l'emergere degli eventi e delle forme del reale. All'insegna di una specie di “esistenzialismo tecnologico”, la Roaro dà vita ad una ricerca ed una sperimentazione sulla differenza e la ripetizione del sempre diverso e sempre identico che presiede alle logiche della natura e della vita, in cui il ripetersi ciclico delle immagini e il loop offre una versione aggiornata della ritualità con cui gli umani hanno sempre cercato di dare senso al divenire delle cose. Le Lanterne magiche e i video offrono inoltre una resa oggettuale dei meccanismi della visione, che mette in questioni i limiti del linguaggio visivo e i loro rapporti con il regime dello sguardo e l'evoluzione della tecnologia, recuperando una storia tecnologia dell'immaginazione e della percezione che unisce, poesia, magia naturale e tecnologia. La ricerca e la sperimentazione della giovane artista cerca infatti di rendere ragione delle dinamiche del reale e dell'emersione delle forme, attraverso il recupero di elementi poetici e proto-tecnologici capaci di attivare forme di visione nello spettatore di natura emotivo-spirituale, che mettono in relazione la ripetizione con elementi dell'immaginario collettivo e archetipale.
Entrambi gli artisti accettano la sfida di confrontarsi con la topologia, la dinamica e la morfogenesi del reale, investigando emersione delle forme, la loro stabilità, ripetizione, trasformazione e i loro possibili punti di rottura (le crisi), attraverso una poetica capace di rendere conto delle leggi della fisica, della cosmologia e dell'antropologia emotiva attraverso un'estetica dalle tonalità in qualche modo cinematografiche. Il rapporto tra realtà e morfogenesi viene indagato con gli strumenti della matematica e della fisica (Reviglio) o con quelli dell'immaginazione, della poesia e della storia della tecnologia della visione e dell'illusione (Roaro). In ogni modo, entrambi sono capaci di proporre un'indagine che utilizza gli strumenti della fotografia e della video-installazione, in modo da dare vita a forme complesse di narrazioni esistenziali rapprese in immagini sintetiche, siano esse statiche o in movimento.
Pietro Reviglio | Nato a Torino nel 1976, Pietro Reviglio ha esposto negli Stati Uniti, in Italia, in Giappone e nel Regno Unito. Ha studiato pittura alla Art Students League di New York con Mary Beth McKenzie e Robert Cenedella e animazione alla School of Visual Arts. Ha inoltre conseguito un Dottorato di Ricerca in Astrofisica presso la Graduate School of Arts and Sciences della Columbia Universitydi New York. Tra le mostre più recenti: CAMeC Museum (Italy), Castel dell'Ovo (Naples), Palazzo Ducale (Genova), Museo Laboratorio d'Arte Contemporanea (Rome), Palazzo Farnese (Ambasciata di Francia, Rome), la 54esima Biennale di Venezia, The Italian Academy (New York), Columbia University (New York) , il Museo d'Arte Orientale (Torino) e la Ishida Taisheisha Hall di Kyoto. Articoli sul suo lavoro sono apparsi su Flash Art, NY Arts, La Stampa, La Repubblica, America24, Yahoo News. Sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private tra cui The Sidney Mishkin Gallery Collection (City University of New York), the Italian Academy (Columbia University), Progetto Museo Arte Italiana (Castle of Rivara, Italy). Per maggiori informazioni: www.reviglio.com
Eleonora Roaro | Nata a Varese nel 1989. Studia Lettere moderne presso l’Università degli Studi di Milano e in seguito frequenta l’Istituto Europeo del Design/Visual Communication dove si specializza in Fotografia.Inizia a esporre in Italia e all’estero nel 2011. Fa parte della redazione di D’ARS – magazine of contemporary arts and cultures, su cui scrive principalmente di fotografia e cinema. Vive e lavora a Milano. Tra le mostre più recenti: Biennale di Video-fotografia di Alessandria (Italy), Fotofever (Bruxelles), Cutlog-Bourse du Commerce (Paris- France), Off (Bruxelles), Photissima (Venice-Italy), Photissima- More Words (Turin-Italy), Riccardo Costantini Contemporary (Turin-Italy), MostraMi – Spazio concept (Milan-Italy). Per maggiori informazioni: www.eleonoraroaro.com
Roberto Mastroianni | è filosofo, curatore e critico d’arte, ricercatore indipendente presso il C.I.R.Ce (Centro Interdipartimentale Ricerche sulla Comunicazione) del Dipartimento di Filosofia dell’Università degli Studi di Torino. Laureato in Filosofia Teoretica alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Torino, sotto la supervisione di Gianni Vattimo e Roberto Salizzoni, è dottore di Ricerca in Scienze e Progetto della Comunicazione, sotto la supervisione di Ugo Volli. Si occupa di Filosofia del Linguaggio, Estetica filosofica, Teoria generale della Politica, Antropologia, Semiotica, Comunicazione, Arte e Critica filosofica. Ha curato libri di teoria della politica, scritto di filosofia e arte contemporanea e curato diverse esposizioni museali in Italia ed all'esteto. Ha tenuto seminari in differenti Università Italiane e straniere. Per maggiori informazioni:www.robertomastroianni.net
Pietro | Post a Comment |
Reader Comments